Una serata al Bikefellas con Ivan Saracca
Impronte – Storie a pedali è un magazine che raccoglie storie di viaggiatori che spesso conosciamo solo virtualmente, che magari risultano “lontani”, “intangibili”.
Per questo cerchiamo di avvicinarci a loro quanto più possibile, e grazie alle serate di Impronte questo diventa realtà. Così come con Ivan Saracca, un cicloviaggiatore e autore de Il piano B – Ripartire con un viaggio in bicicletta che ha deciso di condividere su Impronte – Storie a pedali un proprio spezzone di viaggio, più precisamente quello sulla Via Bradanica, un’alternativa alla Via Francigena del Sud.
Ce ne ha parlato al Bikefellas, la Mecca bergamasca del cicloturismo, dove abbiamo ascoltato la sua storia. Ecco alcuni estratti della serata. Se vuoi leggere storie di viaggiatori come Ivan Saracca, puoi scegliere di abbonarti a Impronte – Storie a pedali, oppure acquistare l’arretrato del numero 0 nei pochi esemplari che restano.
Ivan e il suo piano B. Perché ripartire con un viaggio in bici?
Il piano B – Ripartire con un viaggio in bici è la storia di Ivan Saracca, simpatico e solare ingegnere idraulico che, dopo molti anni di lavoro ai piani alti di un’azienda del territorio, sceglie di attuare il piano B, lasciando il tanto desiderato da tutti “posto fisso” e dedicandosi a un’avventura in bici. Durante la serata al Bikefellas Ivan Saracca ci racconta che questo mezzo lo conduce così da Pescara a Santa Maria di Leuca passando per i luoghi della Transiberiana d’Italia, poi alla scoperta del Molise, e ancora nella città delle Streghe, nella Basilicata della solitudine e delle borracce piene, a combattere contro pranzi domenicali e infine alla “fine della terra”, all’estremità meridionale dove Ionio e Adriatico si sposano.
Serve un Piano B per tutti, subito, che sia più di un’alternativa a un piano iniziale andato male. Che porti in sé la parola “Piano”, che sia cioè basato sulla lentezza e sulla gentilezza, concetti in antitesi al presente, ma se si guarda con attenzione tra le crepe prodotte dalla velocità smodata a cui stiamo andando se ne trova una grande richiesta. “Piano” perché va pianificato, definita una meta e un percorso, mica navigare a vista e cambiare direzione a ogni cambio di pilota. “B” non perché è un ripiego, ma perché è l’unica alternativa a qualcosa che non può più andare, né avanti né indietro. “B” perché la Biciclettaè il motore di cui abbiamo bisogno per avere un futuro, una nuova normalità, lo strumento già pronto in grado di ridarci il tempo, lo spazio, la salute. Ecco cosa potrei nel futuro, aiutare a costruire questo Piano B.
Il piano B di Ivan Saracca: una scelta pazza
Una scelta difficile, sicuramente. Lasciare il sicuro per salpare verso nuovi e inesplorati porti. E farlo a cavallo di una bici, con la positività e la voglia di scoprire sé e il mondo che contraddistinguono quest’anima bella.
Ivan Saracca è una persona che vuole farsi attraversare dalle emozioni. Lo ha scoperto in viaggio, durante il suo piano B, che inizialmente doveva essere un ripiego ma che in breve tempo gli ha fatto capire che non serve andare lontano per sentirsi dentro all’avventura e alleggerito dalle responsabilità.
Lo ha approfondito al rientro, quando si è messo a rileggere gli appunti presi tra un incontro e una chiacchierata con un local, per metabolizzare le sensazioni del viaggio. Proprio a casa, durante la stesura del libro, ha capito che il piano B di Ivan Saracca dovesse diventare universale e rivolgersi un po’ a tutti noi.
Del traffico di Melfi, dei cani e i loro agguati, della sua cocciutaggine, delle opere pubbliche abbandonate, della Transiberiana d’Italia, delle discariche abbandonate, delle auto usate anche quando non necessario, ma anche dell’estasi di trovarsi nel paradiso naturale dell’Appennino Matese, della Via Francigena del Sud, delle emozioni ingovernabili, dei livelli di donchisciottismo inarrivabili del Molise e dello stupore della gente ci ha narrato Ivan Saracca alla serata al Bikefellas, con la semplicità e la curiosità di chi scopre sé e il mondo.
Così come nel libro Il piano B, Ivan ci ha confidato il suo pensiero riguardo all’annosa diatriba tra impresa sportiva e cicloviaggio, ci ha chiarificato quanto sia preziosa la componente romantica del viaggio fine a se stesso, ha reso tangibile quella sensazione di svuotamento, soddisfazione e malessere della fine viaggio – che quasi non riesci o non vuoi andartene dalla piazza centrale di Santa Maria di Leuca.
Ivan sulla Via Bradanica: su Impronte il suo racconto
Questo e molto altro è Il piano B di Ivan Saracca, che merita sicuramente di essere letto. Così come meritano le sue parentesi sul Cammino Materano e sulla Via Bradanica, raccolte tra le pagine del numero 2 di Impronte – Storie a pedali. La Via Bradanica è la discesa lungo il fiume Bradano, un itinerario del passato che si irradiava verso il mare e che interessava soprattutto la Basilicata, in particolare, Acerenza, Matera e Metaponto. Ancora oggi, non ha perso il suo ruolo strategico in chiave territoriale, di collegamenti, paesaggisticamente ricco, turisticamente da scoprire.
Un percorso che ha inizio dalla maestosa Cattedrale di Acerenza diretto alla più antica abbazia benedettina della Basilicata, a Banzi, e quindi verso Genzano, al vicino colle su cui sorge il severo Castello di Monteserico, autentico signore dell’antica valle del Bradano, la cosiddetta Fossa Bradanica, per un imperdibile colpo d’occhio che si spinge fino all’altopiano delle Murge. Obbligatoria la visita al centro storico
di Irsina e agli affreschi giotteschi custoditi nella cripta di San Francesco. Nuova tappa, prima di raggiungere alle suggestioni dei rioni Sassi, il Santuario benedettino di Picciano, dove per un certo periodo di tempo hanno incrociato il loro destino monaci benedettini, Templari e Cavalieri dell’Ordine di Malta, presenti anche a Matera.
Attrezzatura e logistica del viaggio
Ivan Saracca, durante la serata al Bikefellas, ci racconta anche della mitica bici Scapin, sua compagna di viaggi per ormai 10 anni. Proprio in quello più importante, da Pescara a Santa Maria di Leuca, non lo ha abbandonato, e con un setup quasi da bikepacker ultraleggero lo ha portato a conoscere meglio i locals lucani e le stradine di campagna circondate da roghi o tra i boschi a fare aperitivo di moscerini.
Attrezzato con bagaglio laterale da cicloturismo classico, Ivan ha completato il suo setup con uno zaino camelback in aggiunta alla borraccia da un litro. nel suo equipaggiamento abbiamo notato anche GPS, qualche cambio d’abito, una tenda di sicurezza – anche se molte volte ha trovato ospitalità tra i locali – e un cellulare con cui ha scattato le meravigliose foto che abbiamo raccolto su Impronte – Storie a pedali.
“Se io fossi in te…” è la frase che Ivan odia di più. Così tanto che a forza di ignorare i consigli degli altri finisce per lasciare il lavoro e prepararsi a viaggiare lontano. È proprio allora, però, che la più grande crisi mondiale del terzo millennio si fa prepotentemente avanti, scombinando tutti i piani. Cosa fare? In poco tempo Ivan riadatta il suo progetto a una dimensione nazionale e mette insieme il suo Piano B: un viaggio in bici per l’Italia attraverso zone che mai aveva preso in considerazione. Sale sugli Altipiani Abruzzesi, attraversa il Molise, poi il Matese, l’Irpinia e i Monti Dauni. In Basilicata affronta le sfide più dure per poi raggiungere Matera e proseguire verso Santa Maria di Leuca, il finis terrae d’Italia. Un filo che unisce paesaggi antichi e fragili, persone semplici e orgogliose, problemi dalle radici profonde, messi ancora più in luce dal virus, che però pare dare anche nuove opportunità. Un viaggio che diventa una presa di coscienza dell’Italia, del cambiamento in corso, della resistenza a esso e della necessità di un Piano B che possa partire dall’interno e in grado di ridarci il tempo, lo spazio, la salute.
Faremo altre serate come quella al Bikefellas?
Certo che sì! Abbiamo già in programma un paio di serate, tra cui:
- 30 Marzo 2023 ore 21.00 presso Ciclocentrico insieme al mitico Guido Ongaro a parlare di Islanda nel 1989;
- 5 Maggio 2023 ore 21.00 presso Ciclocentrico insieme a Simone Peccenati e alla sua Bike fever family per parlare di Irlanda del Nord e di altre bici-avventure in famiglia.
In ogni caso, per non perdere i prossimi appuntamenti iscriviti alla nostra newsletter (in fondo a questa pagina) così ti manderemo un po’ di aggiornamenti su news, prossimi eventi e date da non perdere!
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